Pieno e vuoto

La casa è in continua oscillanza tra luce ed ombra... non mi piace così ma è così che sento che deve essere... a riflesso di come io mi sento... in quel millesimo di millimetro che separa la luce dall'ombra... appoggiata a quel barlume di certezza con la mia ombra che si estende al di sopra dell'ombra stessa... un cartone animato in cui è in mostra un profilo illuminato ben consapevoli di un altro lato, il profilo in ombra... sigaretta in bocca e brace accesa... altra marcatura di questo netto contrasto morbido e corposo in cui vivo.

Non ho voglia di mostrarmi al mondo... amo e odio questo mio bisogno di ombra, di stare nascosta... rintanata è il termine che più sento calzarmi addosso, come un animale, si, come un animale ferito... ferito nel corpo e nell'anima... 


Forse quest'ombra serve per non vedere... per non fissare queste mie ferite del corpo, così nitide, così deturpanti che fanno di me una parodia di persona... ferite del corpo così estese e così profonde da aprirsi varchi fino alla mia anima ed arrivare a ferire anche lei... un'anima (mia delizia e mio dolore) così sensibile da rendere necessario coprirla, rivestire di un'armatura forte e pesante quanto pesante ho creato il mio corpo.


Un'armatura per difendermi dagli sguardi, dalle domande, dagli approci... non è facile spiegare queste ferite... non è facile non far trapelare il dolore che danno al solo intuire che esistono. 
Non che da sole non facciano sentire la loro presenza: quel continuo sentore di tensione, frusciare di abiti sulla pelle, lievi tracce della loro presenza scomoda... Un'armatura sempre più forte, sempre più ingombrante, sempre più grassa... affinchè anche il non essere più oggetto del desiderio dell'uomo che amo, possa essere riconducibile alla mia scelta di non essere piacente... 


Storie di un amore passato che ancora aleggia nel mio animo... tu che tutto accettavi di me... tu che sempre mi guardasti con occhi sognanti... tu che...







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