In questo attimo di pura follia mi vedo costretta a riesaminare ogni singolo attimo della mia vita per valutare quale seme ha creato questa "quercia" nel mio giardino (teoria appena appresa dal grande Vadim Zeland). Storia di ordinaria follia quotidiana che mi ha minato dentro fino a portarmi a questo blocco odierno.
Sette rapidi mesi di "non vita" tra divano e pc, situazione che solitamente e clinicamente, indicano con il termine depressione.
Tutto questo perchè ho l'abitudine di dare fiducia anche a chi di fiducia ha già dimostrato, negli anni, di meritarne ben poca...
Sette mesi di non vita pur vivendo, lunga ed estenuante rincorsa ai perchè metafisici di un'esistenza.
Mi erano stati predetti questi mesi di stop che avrei dovuto utilizzare per decantare le arti apprese in due anni di corsi, workshop e quant'altro... e secondo voi ho decantato??? Ho ripreso in mano le arti che ho imparato ed abitualmente utilizzo per aiutare gli altri?
No! E quando ho alzato questo dilemma ad uno dei miei amici master mi sono sentita rispondere che è difficile riuscire di ottnere gli stessi risultati che otteniamo su terze persone su noi stessi, perchè questo innalzerebbe troppo il nostro ego...
Bon, dico io, una spiegazione che non fa una piega e mi giustifica altamente dal mio stato apatico di donna d'altri tempi...
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