Lacrime d'inchiostro

     Dodici anni di vita assieme come tratto leggero di matita, la quale sa creare disegni fantastici, figli di un Pittore angelico, ma che il semplice sorvolo di una gomma può cancellare e rendere invisibili, così questi anni, senza l'avallo di firma su un foglio di carta uso comune, possono venire spazzati via da una rottura, e rimanere sospesi, eterei, come se non fossero mai stati vissuti, orfani dei loro protagonisti.

     Ho donato 12 anni della mia vita ad una famiglia a me sconosciuta, nella sua interezza. Ho visto i nonni invecchiare e via via lasciare questa terra. Ho visto i genitori, giovani adulti, diventar giovani anziani. Ho visto i fratelli fidanzarsi, sposarsi e mettere al mondo creature che mi chiamavano zia. Ho addirittura testimoniato l’atto di un matrimonio e coccolato fagottini con pochi minuti di vita. Ho abbracciato, baciato, consolato, stuzzicato, riso, pianto, chiacchierato notti insonni, ore di malattia con ognuno di loro. Ero parte della loro vita e loro parte integrante della mia.

     Eppure, nel giorno dell’oblio, nel giorno in cui la nostra relazione divenne a me insopportabile… quel giorno a questa onta conseguì l’annullamento di cotanti privilegi, credo, meritatamente conquistati… non vidi più sorrisi sui loro volti nei miei confronti, né sentìì più voci infantili chiamarmi zia… come perdere figli partoriti dalla mente di un corpo sterile.

     Strano questo mondo o strana questa civiltà che rende due coniugi divorziati, ugualmente parenti e due conviventi che si separano istantaneamente a tutti sconosciuti.

Nessun commento:

Posta un commento