Girare per la mia città

... camminare una mattina per le vie della mia città, di quella città dove sono cresciuta e dove ho appreso, tra risate e pianti, gran parte di tutto quello che so.
Girare così, senza un senso, con il sole in faccia, fermandosi ogni tanto ad occhi chiusi, riconoscendo calore ed odori... non sono cambiati più di tanto, non possono cambiare più di tanto. 
Gli edifici attorno a me si alternano luminosamente tra simpatici ricordi ed amene modernità... mi chiedo se i giovani occupanti di questi vecchi edifici si sono mai fermati a rimuginare sulla storia dei passati proprietari dell'immobile... delle loro gioie di sposi, dell'ingresso trionfale dei nuovi nati, delle classiche giornate familiari di una volta... il sapore delle voci delle mamme che richiamano i loro figli per la cena ed il rosso calore della fine di quei lunghi pomeriggi di giochi; oppure i grandi dolori che sono stati assorbiti dalle stesse pareti che ora loro avranno di certo  adornato di quadri e foto. 


Giracchiando qua e là per il mio vecchio quartiere è facile incontrare volti conosciuti o meglio riconosciuti attraverso la trama dei segni dell'età che li ha modificati... impressi in quelle minime variazioni, se solo mi fermassi a studiarle, potrei leggervi ogni sentimento provato, ogni dolore, lacrima, sorriso, gioia... e per ognuno di quei volti potrei ricostruire una storia, la loro storia di vita... 
Il signore dolcissimo dei nostri pomeriggi di merende si trascina per le scale dei poliambulatori appoggiato pesantemente al suo bastone... traballante sulle esili e sofferenti gambe che ricordo volare su e giù per il bancone dell'alimentari che si trovava proprio sotto casa mia... e sorrido pensando a quel volto sorridente a cui, il mio sguardo da bambina, non ha mai saputo dare un'età all'epoca della mia infanzia... ma riconosco in lui una delle tante figure semper presenti nella mia fanciullesca era... presa da questi rimembranti pensieri avanzo per la stradina che a suo tempo segnava il limite massimo delle scorribande infantili fino a  riconoscere nell'indaffarata mamma di una deliziosa bimbina con i codini biondissimi, quella che a suo tempo era una delle deliziose bimbe di prima e seconda elementare che arbitravo al minibasket... un sorriso, un rapido saluto di un'altra persona che cerca nelle trame del mio viso qualcosa che le possa far ricordare chi io sia...
Continuo a camminare così, sorridendo come una piccola ebete felice... felice di questo piccolo angolo di ritorno al passato....
Chicca

4 commenti:

  1. Complimenti Chicca... Non pensavo che girovagare e un po' vagabondare nel turbinio dei ricordi di un altro essere umano potesse essere così emozionante e toccante... E invece mi sono immedesimato con te ad incontrare la mamma indaffarata e il vecchio signore dell'alimentari, e mi sono scoperto sorpreso e deliziato... Delle tue parole, che hanno saputo trasmettere calore a delle immagini che troppo spesso ci capitano davanti ma che non abbiamo il coraggio di fissare per dare loro l'importanza che meritano.
    Grazie ancora Chicca... Symon

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  2. Capito qui per caso, e leggo con piacere i tuoi primi post... spero di poterne trovare presto altri!

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  3. Grazie MadiS... ho girato il tuo blog ed è stupendo, come puoi ben vedere ti ho anche preso alcune cosette... anche se non sono una cima nell'utilizzarle

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