Visualizzazione post con etichetta Il profeta. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Il profeta. Mostra tutti i post

Il Profeta - Gibran

[Matrimonio]

     Riprese la parola Almitra e disse: E il Matrimonio?, maestro?
     E lui rispose dicendo:
     Insieme nasceste, insieme sarete per sempre.    
     Insieme, quando le ali bianche della morte disperderanno i vostri giorni.
     Insieme in silenzio presenti alla mente di Dio.
     Ma si aprano spazi e lasciate che danzino i venti dei cieli sopra di voi.

Il Profeta - Gibran

[ Amore ]

     Allora disse Almitra: Parlaci dell'Amore.
     E lui alzò la testa e abbracciò con lo sguardo 
tutti quanti. Il silenzio li avvolse. E a gran voce 
egli disse:
     Quando amore ti chiama, segui il segno, 
anche se sale ripido il sentiero.
     E quando le sue ali ti avvolgono, abbandonati, 
anche se tra le piume ti ferisse una lama.
     E quando amore parla, non indugiare a credergli, 
anche se la sua voce sconvolgesse i tuoi sogni 
come il vento del nord spazza il giardino.

     Perché amore incorona e amore inchioda a una croce. 
Come ti cresce amore, amore sfronda i tuoi rami.
    Come ascende al tuo culmine e carezza le più tenere 
punte che tremolano al sole, così discende alle radici a 
scuoterle nel loro estremo sforzo di aggrapparsi alla terra.

Il Profeta - Gibran

[Aurora]

     Amustafa, l'eletto e molto amato, luce d'aurora verso il proprio giorno, aveva ormai atteso dodici anni a Orphalese la nave sua, che doveva tornare e ricondurlo all'isola dove era nato. 
     Nell'anno dodicesimo, il sette di Ielool, che è mese del raccolto, salì sulla montagna oltre le mura cittadine e volse gli occhi al mare: ecco, la nave avanzava tra i veli della nebbia.
     Si spalancarono le porte al cuore, la gioia volò al largo. ed egli chiuse gli occhi e nei silenzi dell'anima pregò.

     Ma nello scendere dalla montagna, s'insinuò in lui un velo di tristezza. Ragionava tra sè: Come andarsene in pace e senza pena? Ah, non senza ferite nello spirito lascio questa città. 
     Lunghi giorni ho patito in mezzo a queste mura, e lunghe notti sono stato solo; e dal dolore e dalla solitudine chi si separerà senza rimpianto?
     Troppi frammenti dello spirito ho sparso in queste vie, e troppi sono i figli del mio anelito che percorrono spogli queste alture, e io non posso ritrarmi da loro senza avvertire un epso e un lancinante dolore.
     Non è una veste che io smetto oggi, ma una pelle che lacero con le mie stesse mani.
     Nè è un'idea che lascio alle mie spalle, ma un cuore addolcito dalla fame e dalla sete.